Buongiorno! Oggi partecipo al blogtour dedicato al romanzo La Fortuna di una Lady di Sara P. Grey. Ringrazio la casa editrice per la copia ARC e Maika (A libro aperto) per l’organizzazione dell’evento.
Ieri Maika nella tappa iniziale dell’evento (che trovate QUI) ha avuto il piacere di ospitare l’autrice sul suo blog per una piacevole chiacchierata, oggi io, invece, vi parlo della fortuna. Che cos’è? Che cosa c’entra con il romanzo? Per scoprirlo non dovete fare altro che proseguire con la lettura di questo articolo ma prima di entrare nel merito della tappa vi lascio qualche informazione generale sul romanzo.
Scheda:
Titolo: La fortuna di una lady
Autore: Sara P. Grey
Collana: Historical Romance
Editore: Dri Editore
Genere: Storico/Romantico
Formati disponibili: ebook 2,99€ / cartaceo 12,99€
Pagine: 235
Link acquisto: Amazon
Sinossi:
Inghilterra, 1890
Una ragazza sola, senza memoria, senza un soldo, scampata a una terribile tragedia.n duca dal cuore tenero e dalla volontà di acciaio.
Un incontro fortuito e il mistero di un’identità da scoprire: chi è Katherine “Rivers”? Una lady in fuga o una semplice istitutrice? E come può aiutarla il duca di Westburn a recuperare la memoria perduta?
Il passato torna a dare la caccia all’improbabile coppia e le rigide convenzioni sociali minacciano una prematura separazione giocando con la vita e le prospettive di felicità dei protagonisti di “La fortuna di una lady”.
Chi la spunterà?
Lady Fortuna
La prima reazione che ho avuto quando mi è stato assegnato argomento è stata una risata ironica. Trovavo divertente che proprio io, che non ho mai fatto un ambo nemmeno nella tombolata natalizia di famiglia, dovessi parlare della fortuna!
Che cos’è la fortuna? E in quale modo questo concetto è legato alla trama di questo romanzo?
La fortuna è una forza imprevedibile che può cambiare le sorti della vita di una persona. È il fato, il destino che fa accadere certi eventi ma è anche la condizione a cui si aspira per poter raggiungere la felicità.
Ammetto di aver avuto una certa difficoltà nello scrivere questa tappa. Il mio modo di pensare da donna di oggi, infatti , è molto diverso da quello vittoriano. Se mi chiedessero, infatti, che cos’è per me la fortuna probabilmente risponderei che è godere di un buono stato di salute, avere un lavoro soddisfacente che mi permette di soddisfare qualche sfizio e di viaggiare ogni tanto. Ma per una donna dell’età vittoriana?
Anche se ci sono degli aspetti e dei valori della vita che rimangono immutabili nel tempo è indiscutibile che la nostra società sia mutata notevolmente dall’epoca in cui si svolgono i fatti narrati nel romanzo di Sara P. Grey.
La società vittoriana seguiva delle regole piuttosto rigide e le etichette e il buoncostume avevano un valore fondamentale per la vita di una persona. Nessuno era completamente libero di scegliere il proprio destino. Non si poteva scegliere in totale libertà nemmeno la persona da sposare (i nobili non potevano unirsi in matrimonio con persone provenienti da un ceto sociale inferiore)!
Oggi si ha più libertà di azione e le donne sono padrone del loro destino e hanno la possibilità di scegliere da sole la loro strada e di essere indipendenti ma nel XIX secolo le cose erano molto diverse e una ragazza dipendeva in tutto e per tutto dalla sua famiglia di provenienza e dal marito. Difficilmente, infatti, una donna poteva avere delle risorse economiche o un modo per garantirsi da sola un tetto sulla testa, senza diventare la persona più chiacchierata del Ton, e l’unico modo per potersi assicurare un futuro stabile e tranquillo era quello di contrarre un matrimonio conveniente.
Ma conveniente a chi? Per quanto io abbia amato questo romanzo e sia una fan accanita dei romance storici mi tocca arrendermi alla realtà. Al di fuori dalle pagine di questi romanzi, infatti, i matrimoni di solito avevano ben poco a che fare con l’amore ma erano più simili a dei contratti notarili. Sposarsi non era un “affare” che coinvolgeva solo i due promessi sposi ma era un qualcosa di complesso, deciso a tavolino, in cui entravano in gioco numerosi aspetti che spesso non avevano nulla a che vedere con l’amore e con la felicità. I matrimoni, infatti, venivano decisi a tavolino dalle famiglia che per garantirsi dei solidi legami o per migliorare la condizione finanziaria della famiglia non esitava a utilizzare i propri figli come delle pedine su una scacchiera e, quindi, il rischio di ritrovarsi intrappolati in un vincolo privo di ogni sentimento e di passione era piuttosto alto.

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La donna vittoriana a quei tempi non aveva di certo i grattacapi sul lavoro che abbiamo noi, ma il prezzo che pagavano per questa tranquillità era piuttosto alto. L’unica speranza che potevano avere, infatti, era quella di affezionarsi all’uomo che veniva scelto dalla famiglia o avere dei genitori che tenessero in considerazione anche le loro opinioni, cosa probabilmente più unica che rara.
«Non credete di essere stata fortunata? Siete viva per miracolo!» Proprio non riusciva a comprenderla.
«Sono viva per merito vostro, Vostra Grazia.» Era al sicuro, sfamata, vestita, protetta e riscaldata grazie a lui e non sarebbe mai stata in grado di ripagarlo di tanta generosità.
Non era lei la fortunata, ma la donna che si sarebbe conquistata il cuore e la dedizione dell’uomo meraviglioso che era il duca di Westburn.
«È più probabile che la mia fortuna finisca per fare la felicità di una lady, non credete?»
E per gli uomini? Anche per un Lord non doveva essere facile trascorrere la propria vita unito in un matrimonio con il dubbio di essere amato solo per il suo patrimonio e non per la propria persona.
E i protagonisti di La fortuna di una Lady sono delle persone fortunate o no? Per scoprirlo ovviamente vi consiglio di leggere il libro! A mio avviso i personaggi di Sara P. Grey sono delle eccezioni che confermano la regola e, malgrado le loro vicissitudini, le ritengo fortunate (ma è una mia opinione personale!).
Certo, agli inizi quando Katherine si è trovata in difficoltà e priva della memoria poche persone avrebbero voluto trovarsi al suo posto ma, come spesso accade anche la sventura può nascondere qualcosa di buono. Se non fosse stato per questo incidente di percorso probabilmente non avrebbe mai avuto il modo di incontrare un uomo come Lord Westburn… E una donna senza passato, inoltre, non dovrebbe avere dei vincoli familiari che le impediscano di amare chi vuole. Ma potrà Lord Westuburn, un Pari del Regno, unirsi in matrimonio a una “sconosciuta” senza dote ma dal grande cuore?
«Penso che abbiate un gran cuore, e che esso dipenda soltanto da voi. Fortunato l’uomo a cui lo donerete, perché vivrà custodendo un tesoro raro e prezioso.»
«Adesso mi state adulando.» Era arrossita ancora di più.
«Niente affatto, ne ho visti molti, e so fare le mie stime.»
«Di cuori?»
Il pensiero la deprimeva.
«Di tesori di inestimabile valore.»
La fortuna e la sventura sono dei temi ricorrenti nel romanzo e probabilmente ogni lettore, leggendo questa storia, avrà la sua chiave di lettura.
Spero di aver stuzzicato la vostra curiosità e di avervi spinto a leggere questo romanzo. Vi assicuro che per amarlo non avrete bisogno della dea bendata!
Se volete conoscere meglio altri aspetti di questo libro vi consiglio di seguire tutte le tappe del blogtour. L’appuntamento di domani è sul blog Sognare Leggi e Sogna che ci parlerà del tema: Viale dei ricordi.
Buona lettura!