Blogtour: “12 bytes” di Jeanette Winterson – ed. Mondadori . AI: opportunità o minaccia?

Buongiorno! Oggi partecipo al blogtour di 12 Bytes di Jeanette Winterson. Ringrazio la casa editrice per l’opportunità.

Trama

In questi dodici saggi, l’autrice di “Perché essere felice quando puoi essere normale?” rielabora i suoi anni di riflessioni e letture sull’intelligenza artificiale in tutte le sue sconcertanti manifestazioni. Con il suo solito stile brillante, pungente, originale e arguto, Winterson attinge alla storia, alla religione, al mito, alla letteratura, alla politica di razza e di genere e all’informatica, per aiutarci a comprendere i cambiamenti radicali del nostro modo di vivere e di amare che stanno avvenendo proprio adesso tutto intorno a noi. Quando creeremo forme di vita non biologiche, saranno a nostra immagine e somiglianza? O accetteremo l’opportunità, più unica che rara, di rifare noi stessi a loro immagine e somiglianza? Che aspetto avranno l’amore, la cura, il sesso e l’attaccamento quando gli esseri umani stringeranno legami con aiutanti, insegnanti, lavoratori del sesso e compagni non umani? E cosa accadrà alle nostre radicate convinzioni sul genere? Il corpo fisico che è la nostra casa sarà presto potenziato da impianti biologici e neurali che ci manterranno più in forma, più giovani e più connessi? È giunto il momento di unirsi a Elon Musk e lasciare il pianeta Terra? Con intelligenza e curiosità, Winterson affronta i temi più affascinanti dell’IA, dagli algoritmi che schedano tutta la tua vita alle stranezze del backup del tuo cervello, e ci regala dodici saggi che sollevano domande impegnative sull’umanità, l’arte, la religione e il modo in cui viviamo e amiamo. E abbozzano risposte e scenari sorprendenti e umani, troppo umani.


AI: Opportunità o minaccia?

12 Bytes di Jeanette Winterson. è un romanzo interessante e attuale che ci parla dell’intelligenza artificiale. Viviamo in un’epoca in cui può letteralmente accadere di tutto e i cambiamenti sono velocissimi. Di AI si parla ormai da diversi anni e sono sempre più convinta che sia solo questione di tempo (e nemmeno molto) che ci ritroveremo a vivere con delle vite “non biologiche” intorno a noi. Naturalmente questa idea ha scatenato la fantasia di moltissimi scrittori, registi cinematografici che hanno descritto scenari apocalittici che prevedono la fine dell’umanità. Ma sarà davvero così? Io credo che come sempre, per quanto riguarda le nuove invenzioni, dipende dall’utilizzo che se ne fa e quindi quando si parla di minaccia in questo caso bisogna focalizzarsi principalmente sul comportamento dei vari governi e la politica (non voglio entrare in questo discorso, ovviamente!). Io credo che, invece, l’AI possa essere un’opportunità e possa fare la differenza in alcuni campi in cui magari l’essere umano è “limitato”. Per esempio immagino che possano avere un ruolo fondamentale nella medicina, operando magari dove la mano umana non può farlo. Inoltre se si riuscisse a riprodurre dei tessuti organici artificiali del tutto simili a quelli umani magari si potrebbero risolvere molte patologie. Chi è senza un arto potrebbe tornare a camminare, chi è senza la vista potrebbe tornare a vedere… È fantasia, me ne rendo conto, ma se io sto fantasticando su queste possibilità immagino che da qualche parte nel mondo delle menti più brillanti della mia stiano prendendo in considerazione certe possibilità. Nei vari film fantascientifici di solito c’è sempre un momento in cui le AI prendono il sopravvento e decidono di “impossessarsi” del pianeta, senza dover dipendere dagli umani. Ci sono sempre rivolte, guerre e molto altro… Per quanto io non possa escludere del tutto questo scenario preferisco non pensare in termini catastrofici. Le AI potrebbero rivoluzionare le nostre vite in un modo davvero incredibile e quasi impensabile. Potrebbero essere d’aiuto per lavori difficili o pericolosi e potrebbero aiutarci ad avere una maggiore sicurezza e tranquillità in casa (se si pensa ad esempio alle persone anziane). Potrebbero esserci delle persone che dicono che la loro presenza toglie lavoro alla gente, ma io credo che comunque nell’ottica del progresso anche il mondo del lavoro cambia (gli informatici ad esempio non esistevano nel 1800!). Comunque voi la pensiate vi consiglio, però, di leggere questo romanzo perché fa il punto della situazione in modo diretto, semplice e interessante. Personalmente sono molto affascinata da queste cose un po’ futuristiche e mi domando se e quando avremo la fortuna di vederle in prima persona. Non perdete le altre tappe del blogtour!

Il romanzo è disponibile su Amazon. Buona lettura!

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