Booktour: “Myrtle e i pericoli della seduzione” di Olivia Francis e Cillian Butler – Presentazione romanzo ed estratto

Buongiorno! Oggi partecipo al Booktour di Myrtle e i pericoli della seduzione di Olivia Francis e Cillian Butler. Non perdetelo!

No. pagine: 348

Genere letterario: romanzo rosa

Editore: Youcanprint

Data di uscita: 13 settembre 2022

Prezzo ebook: 3,99 euro

Prezzo cartaceo: 16,90 euro

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Trama

Resa famosa dalle bollenti storie che danno vita ai personaggi dei suoi libri, Myrtle è la persona perfetta per diventare la docente di un nuovissimo corso di seduzione all’università. Poco importa che la sua vita sentimentale sia alquanto problematica, Myrtle spera di poter trovare gli spunti giusti per scrivere un saggio sull’argomento della seduzione, un libro che le permetta di essere conosciuta con il suo vero nome e non con lo pseudonimo con cui pubblica i suoi romance.

Tom O’Neill, originario dell’Irlanda, è professore di lettere antiche alla Columbia. Conosciuto dai suoi colleghi per le sue giacche di tweed, gli occhiali cerchiati di tartaruga e le noiosissime lezioni di latino che mandano in fuga i suoi studenti, sta per ricevere una proposta del tutto inaspettata. Dopo la disastrosa relazione che si è lasciato alle spalle, forse il nuovo corso tenuto da Myrtle Evans sembra fare proprio al caso suo ed essere la sua ultima speranza di poter divenire un uomo carismatico.

La vita, però, ha un modo tutto suo di mescolare le carte in tavola, e il corso di seduzione si rivelerà ben presto un tornado in grado di cambiare per sempre le vite dei suoi partecipanti.

Estratto

Myrtle

Alle 19 in punto emergo affannata dalla fermata della metropolitana in Clark Street. L’aria è fredda, anzi freddissima: questo pomeriggio, quando sono uscita di casa, il termometro segnava meno quattro, ma dopotutto siamo a New York ed è gennaio, il mese che più odio dell’anno. Mi stringo nel cappotto di lana rossa e mi infilo i guanti dello stesso colore, affrettando il passo verso casa. Ho bisogno di farmi un bagno caldo e di mettermi sul divano e spararmi un documentario sui piccoli di fenicottero, la sola cosa che riesca a calmarmi e a sollevarmi quando ho l’umore nei talloni.

L’incontro con il mio editore non è stato proficuo come mi ero aspettata: Sir Oliver IV – questo è il nome di quel vecchio tirchio che odora di muffa – è stato irremovibile: la mia idea di rivelare la mia vera identità sarebbe un azzardo e lui, in vita sua, non ha mai giocato d’azzardo, perché ritiene che il rischio non porti mai a niente di buono. Grazie al cazzo, vorrei vedere se qualcun altro al posto suo si prendesse i meriti per il suo lavoro sudato, che è quello che sta capitando a me da cinque anni a questa parte.

Sono una scrittrice di Regency, sforno tre libri all’anno e sono colei che tiene in piedi la baracca di quel vegliardo. Una casa editrice, la sua, piuttosto piccola, la Darling Publishing. O almeno lo era fino a quando non sono arrivata io. Quando ha pubblicato il mio primo romanzo, grazie al successo ottenuto, si è stabilita tra i Big, non proprio tra le “Big 5” – le case editrici top – ma pur sempre “Big”.

E tutto perché non sono una “strafiga” magra, palestrata e con il culo sodo come un uovo Fabergé. Peccato però che Jessy, il mio alter ego, colei che mi ha rubato l’identità, non abbia un pizzico della classe di quel gioiello.

Tom

«Mamma, te l’ho già detto: la risposta è no. Non c’è niente che possa farmi cambiare idea.»

Sospiro, passandomi una mano tra i capelli arruffati. Quand’è stato che sono ricresciuti così tanto? Sono stato dal barbiere solo due settimane fa, per l’amor di Dio. Forse tre… quattro… vabbè, non è importante.

«Ma amore di mamma, lo sai che papà ci tiene tanto. Compie settant’anni, Tommy, lo sai…»

«Non chiamarmi Tommy, per favore. Sono almeno vent’anni che nessuno mi chiama più così.»

Sento mia madre sospirare nella cornetta, uno di quei sospiri da manuale per i quali avrebbe dovuto vincere il Guinness dei primati già molti anni fa.

«E se ti mandassi i soldi per il volo?», tenta ancora, la voce colma di speranza. Sullo sfondo, sento il fischio del bollitore in procinto di esplodere sull’AGA, la cucina a gas che se ne sta piantata nella nostra casa di Sligo come una matrona dal lontano 1950. Una ricchezza di famiglia, l’AGA, passata di madre in figlia e di generazione in generazione. Voglio proprio vedere come farà a raggiungermi nel mio appartamentino formato scatola di scarpe nel Greenwich Village, un domani. Ma tanto, con ogni probabilità, se l’accaparrerà mio fratello.

«Mamma, non è un problema di soldi. Ho un lavoro, e anche molto buono. Grazie tante.»

Mia madre non ci ha mai capito un fico secco di come funzioni la vita accademica e, quando le ho spiegato di aver vinto un posto come lecturer di lingua e letteratura latina alla Columbia, mi ha chiesto se per caso non sarebbe stato meglio seguire le orme di mio padre e diventare falegname. E ho detto tutto.

«Insegno all’università, mamma. Ce l’ho, uno stipendio», calco la mano, giusto per chiarire il concetto. Non è un problema di soldi: semplicemente, non voglio tornare a casa. Non adesso.

«Ma zia Alex mi ha appena detto di aver visto delle offerte per voli diretti Newark-Dublino con una nuova compagnia. Come si chiama… la Norway… la Nordic… vabbè, una di quelle.»

«Non esiste un volo diretto, mamma. Fanno tutti scalo a Londra, dovresti saperlo. E comunque adesso devo proprio scappare, ho orario di ricevimento tra un’ora e mezza e devo ancora farmi la doccia. A presto, ciao.»

Premo la cornetta rossa sullo schermo prima ancora che mia madre possa avere il tempo di ribattere. Per un po’ rimango immobile, seduto in punta di sedia nella mia cucina, col telefono bollente ancora in mano. So che a breve verrò sommerso da un’ondata di quella sensazione che ormai conosco molto, molto bene: il senso di colpa. Perché non è vero che ho orario di ricevimento in facoltà, visto che è venerdì pomeriggio ed è il giorno che normalmente è concesso a tutti gli insegnanti per dedicarsi alla propria ricerca personale, l’unico giorno in cui riusciamo a liberarci degli studenti. E so già per certo che non tornerò a casa per il settantesimo compleanno di mio padre. Mi passo una mano sugli occhi e sulla fronte, cercando di spianare con le dita le rughe che sono apparse chissà quando. Mi sono svegliato una mattina, mi sono guardato allo specchio ed eccole lì: delle linee incise nella pelle, pronte a conferirmi per l’eternità uno sguardo corrucciato. Ho trentasette anni e me ne sento cinquanta.

Biografia

Olivia Francis è lo pseudonimo di Barbara Nalin, autrice di romanzi quali “Nella tela del tempo”, “Nell’Intreccio del tempo”, “Il cuore non ha circonferenza, “Il cuore non ha ricette”, “Il cuore non ha stagioni”, “Purché sia amore”, “Quando è l’amore a tradire” e la fiaba “Hanno rubato i colori”. Nella vita scrive e fa la traduttrice. Ha deciso di utilizzare uno pseudonimo dopo un evento personale grave che l’ha colpita recentemente e che l’ha spinta a rinnovarsi.

Cillian Butler è nato nel 1990 a Sligo in Irlanda, e vive in Italia. Lavora come docente di inglese per stranieri e passa il suo tempo tra i libri e i suoi due gatti. Si è dedicato principalmente alla poesia in lingua inglese, e “Myrtle e i pericoli della seduzione” è il suo primo romanzo.

Pagina Facebook: Le storie di Barbara Nalin

Instagram: barbaranalinautrice

Se volete sapere qualcosa di più di questo romanzo non perdete le prossime date del booktour!

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