
Buongiorno! Oggi partecipo al blogtour di Ci vediamo per un caffè di Toshikazu Kawaguchi. Ringrazio la casa editrice per l’opportunità.

Trama
Tra le montagne del Giappone si nasconde un luogo leggendario. Sono tanti coloro che lo cercano, perché si racconta che chi è abbastanza determinato possa riuscire a trovarvi le risposte di cui ha bisogno. Per raggiungerlo basta seguire l’aroma intenso del caffè, varcare la soglia, sedersi e ordinare una tazza fumante. Ma solo chi non lascerà raffreddare la bevanda potrà rivivere l’istante del suo passato in cui ha preso una scelta alla quale continua a ripensare, in cui è rimasto in silenzio quando avrebbe voluto dire la verità, in cui ha dato la risposta sbagliata. Sono pochissimi i fortunati che hanno saputo cogliere l’occasione. Tra di loro ci sono il professor Kadokura, che ha trascurato la famiglia per il lavoro; i coniugi Sunao e Mutsuo, addolorati per la scomparsa dell’amatissimo cane; Hikari, pentita di non aver accettato la proposta di matrimonio del fidanzato Yoji; e infine Michiko, che è tornata nel locale in cui aveva incontrato il padre. Ognuno ha una storia diversa, ma tutti hanno lo stesso sguardo rivolto all’indietro, verso il momento in cui avrebbero potuto agire diversamente. Solo chi ha il coraggio di rievocare quell’istante avrà la possibilità di vederlo sotto un’altra luce e vivere con serenità il presente.
I libri di Toshikazu Kawaguchi sono un appuntamento irrinunciabile per il pubblico italiano. Dopo il successo del bestseller Finché il caffè è caldo, da tre anni in cima alle classifiche, Kawaguchi ci ha donato speranza e spensieratezza, diventando uno degli scrittori più apprezzati dai lettori e dalla stampa. Ora ci regala un nuovo episodio della caffetteria in cui ognuno di noi vorrebbe entrare, ritrovando alcuni personaggi del primo romanzo. Perché c’è sempre un modo per rimediare al primo errore, ma anche al secondo e al terzo. Possiamo sempre riscrivere la nostra vita.
Se ti è piaciuto, allora leggi…
I consigli di lettura non sono mai abbastanza e se Ci vediamo per un caffè vi ha colpito in modo particolare vi lascio qualche suggerimento che potreste trovare interessante!
Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi (LINK AMAZON)

Una bottega dove ritrovare la felicità. Un tavolino, un caffè, una scelta. Basta solo questo per essere felici. Ecco le 5 regole da seguire: 1. Sei in una caffetteria speciale. C’è un unico tavolino e aspetta solo te. 2. Siediti e attendi che il caffè ti venga servito. 3. Tieniti pronto a rivivere un momento importante della tua vita. 4. Mentre lo fai ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi. 5. Non dimenticarti la regola fondamentale: non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi. In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kotake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutti scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo. Finché il caffè è caldo è diventato un caso editoriale in Giappone, dove ha venduto oltre un milione di copie. Poi ha conquistato tutto il mondo e le classifiche europee a pochi giorni dall’uscita. Un romanzo pieno di fascino e mistero sulle occasioni perdute e sull’importanza di quelle ancora da vivere.
Ve lo consiglio perché è il primo libro che ho scoperto dell’autore (e vi consiglio di recuperare anche gli altri suoi romanzi) ed è un vero e proprio viaggio a occhi aperti in Giappone.
Finché non aprirai quel libro di Michiko Aoyama (LINK AMAZON) (LINK RECENSIONE)

TRAMA: Giappone. Per prima cosa si entra in biblioteca. Poi bisogna trovare la signora Komachi, dalla pelle candida e con uno chignon fissato da uno spillone a fiori. Infine, aspettare che ci chieda: «Che cosa cerca?». Sembra una domanda banale, ma non lo è. Perché la signora Komachi non è come le altre bibliotecarie. Lei riesce a intuire quali siano i desideri, i rimorsi e i rimpianti della persona che le sta di fronte. Così, sa consigliare il libro capace di cambiarle la vita. Perché in fondo, come dice Borges, «il libro è una delle possibilità di felicità che abbiamo noi uomini». È così per Tomoka che, fagocitata dalla vita di città, ha smarrito la serenità; per Ryō, che ha un sogno, ma è in eterna attesa del momento giusto per realizzarlo. Poi ci sono Natsumi, che ha visto arenarsi la propria carriera dopo la gravidanza e non ha più la forza di lottare per riavere quello che ha perso; e Hiroya, troppo concentrato su sé stesso per cogliere nuove opportunità. Ognuno di loro esce dalla biblioteca stringendo tra le mani un libro inaspettato, e tra quelle pagine troverà il coraggio di cambiare prospettiva e non arrendersi. A volte è facile smarrire la strada e farsi domande sbagliate che non dissipano la nebbia che si ha davanti. Allora, bisogna guardare oltre e scorgere il raggio di sole che filtra dalle nuvole. La signora Komachi è lì per indicare la strada grazie al potere mai sopito dei libri.
Ve lo consiglio perché anche in questo romanzo si viaggia in Giappone e alcune delle tematiche mi hanno ricordato un po’ le storie di Kawaguchi.
A volte basta un gatto di Saki Murayama (LINK AMAZON) (LINK RECENSIONE)

TRAMA Il più prestigioso grande magazzino del Giappone nasconde un segreto, tramandato da generazioni: tra gli scaffali si aggira un gatto bianco, capace di esaudire i desideri. Se si in – crocia il suo cammino quell’abbraccio, quel gesto, quell’incontro che si sono solo immaginati possono diventare realtà. Ma trovarlo non è facile, perché lui sa bene come sfuggire ai tanti sogni inespressi che lo attendono. Scovarlo è la speranza di molti. Isana, addetta al grande ascensore di cristallo, vorrebbe chiedergli di rivedere il padre che se ne è andato quando lei era bambina; a Sakiko, titolare del negozio di scarpe, importa solo di trascorrere una serata con l’amica del cuore, con cui non parla più da anni. Il manager del reparto lusso, Kengo, sa che il gatto bianco può rivelargli chi è la donna che l’ha abbandonato dopo averlo partorito, mentre Ichika, che gestisce l’archivio del magazzino, non spera altro che di potersi specchiare di nuovo negli occhi del suo amore perduto. Tutti hanno un sogno, un desiderio, una speranza da affidare al misterioso felino che si cela tra quelle mura. Tutti hanno un passato doloroso o un futuro che appare incerto. Perché in fondo non esiste gioia senza un po’ di difficoltà. Ma forse, affinché la vita sia più luminosa, non è importante che ogni cosa si avveri così come la si è immaginata. Forse basta solo sognare ardentemente perché quella sensazione sopita riaffiori insieme a un nuovo sorriso, a una nuova certezza, a una nuova felicità.
Giappone e gatti sono due concetti che mi capita spesso di ritrovare insieme e questo libro, che fa molto riflettere, è senza dubbio davvero interessante!
Tokyo a mezzanotte di Mya Another (LINK AMAZON) (LINK RECENSIONE)

TRAMA: I sogni di Hailey stanno per realizzarsi: ha un biglietto di sola andata per Tokyo, dove l’aspetta il fratello Jamie, che vive in Giappone già da qualche anno, e un colloquio di lavoro in un’importante società. Appena arrivata, però, Hailey si accorge che lo studio del giapponese non è sufficiente e che la cultura con cui entra in contatto è lontanissima dalla sua. Inoltre Jamie è nei guai. Decisa ad aiutare il fratello, accetta il lavoro che, dal primo giorno, si rivela un incubo: il giovane CEO, Naoki Saito, è un uomo arrogante che la tratta in modo supponente e le assegna incarichi e retribuzione da stagista. Per guadagnare di più Hailey decide di cedere al proprio orgoglio e comincia a fare la hostess nell’unico posto dove i suoi tratti occidentali sono apprezzati, un club per soli uomini. Ma la sera in cui proprio il suo capo Naoki varca la soglia del locale in cerca di compagnia, è l’inizio di un’avventura sconvolgente e pericolosa, che la porterà alla scoperta di una parte di sé, nascosta e misteriosa. La magia avvolgente delle notti incantate di Tokyo darà ad Hailey il coraggio di lasciarsi andare a tutte quelle emozioni mai sperimentate prima? E, soprattutto, l’amore, quello folle e dirompente, sarà in grado di amare la distanza culturale che si frappone tra l’affascinante e tradizionalista Naoki e la giovane, ribelle americana?
Anche se è un genere diverso dai libri che vi ho indicato in precedenza quando penso a romanzi sul Giappone ormai penso sempre anche a Mia Another. Anche se l’autrice è italianissima ha una profonda conoscenza del Giappone e riesce a esaltarne le tradizioni e la bellezza. Se cercate una storia scorrevole e romantica fa al caso vostro.
La sposa della seta di Oswald Wynd (LINK AMAZON) (LINK RECENSIONE)

TRAMA: Giappone, 1939. Un vento freddo scompiglia i capelli di Omiko Tetsukoshi, appoggiata al parapetto della nave. Sta tornando in Giappone, dopo cinque anni di studio negli Stati Uniti, e non vede l’ora di raccontare alla famiglia ciò che ha imparato in Occidente. Ma, quando fa scorrere il fusuma, trova una casa molto diver – sa da quella che ricordava: sua madre indossa un kimono tradizionale e la sorella minore ha rinunciato agli studi preferendo il matrimonio. Persino suo padre, proprio lui che l’ha incoraggiata a imparare la scrittura e la lingua inglese, ora vorrebbe darla in sposa al figlio del barone Sagami, rampollo di una prestigiosa famiglia che controlla il commercio della seta. Omi, invece, si sente a proprio agio solo quando indossa attillati abiti parigini e scarpe coi tacchi alti. Non ha paura di essere notata dai soldati che, sempre più numerosi, marciano per le strade di Tokyo. Ma quando il Giappone entra in guerra e la città diventa sempre meno sicura, non ha scelta: se vuole proteggere la sua famiglia, deve accettare la corte di Sagami e diventare una «sposa della seta». Ma Omi sa di essere molto più di una semplice moglie. Il suo paese ha bisogno di donne come lei, che hanno il coraggio di parlare con franchezza e sono capaci di prendere decisioni nei momenti difficili. La sua forza è come il fiore del ciliegio che germoglia dopo ogni inverno, aprendosi al vento dolce che richiama la primavera.
Continua la riscoperta di un autore straordinario. Dopo aver conquistato i lettori italiani con il bestseller L’albero dello zenzero, Oswald Wynd torna in libreria con il suo romanzo d’esordio, vincitore del Doubleday Prize nel 1947 e osannato dal «New York Times». In queste pagine affiora il ritratto di una donna straordinaria e incredibilmente moderna. Un racconto di coraggio e intraprendenza, ambientato nelle magiche atmosfere del Giappone, in uno dei momenti più cupi della storia.
Ve lo consiglio perché è romanzo sul Giappone davvero interessante che mi ha conquistato e mi ha regalato delle sensazioni simili a quelli di Kawaguchi.
E voi quali di questi libri avete letto? Seguite tutte le tappe del blogtour.
Il romanzo è disponibile su Amazon. Buona lettura!
Ho recensito uno dei libri che hai nominato: https://wwayne.wordpress.com/2022/05/01/il-mio-anno-a-tokyo/. Sei d’accordo con ciò che ho scritto?
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Trovo tu abbia scritto un articolo molto interessante
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