Recensione: “Patres” di Sonia Morganti – Leone Editore

Ciao a tutti! Oggi vi presento la recensione di Patres, l’ultimo romanzo storico di Sonia Morganti. Ringrazio la casa editrice per la copia del libro!

41754847_2185054765110370_6268887690616242176_nSinossi:

Questa è la storia di un Lazio arcaico e selvaggio, una terra dalla bellezza straordinaria, in cui i re più saggi sono considerati divinità, due popoli si sono appena fusi e due gemelli, di nome Romolo e Remo, sono appena nati. Ma è anche la storia di un re detronizzato e malinconico; di una fanciulla giovanissima, che ripone negli dei ogni speranza di vendetta e riscatto; di un pastore dall’aspetto rozzo che cela il suo carattere dolce; e della bellissima principessa di un popolo guerriero, apparentemente dura come le sue montagne.


Recensione di Mara

Questo libro ha catturato la mia attenzione appena l’ho visto in uscita sul sito della casa editrice. Ho un debole per i romanzi storici perché hanno il dono di farmi sognare a occhi aperti più di qualsiasi altro genere letterario e, inoltre, era da diverso tempo che volevo leggere una storia ambientata nell’antica Roma. Patres, quindi, si è rivelata la scelta perfetta per questo periodo!

La penna della Morganti ci fa viaggiare a ritroso nel tempo e ci porta nel Lazio arcaico,  prima della nascita dell’impero romano. In un’epoca così lontana e remota la realtà e il mito spesso si confondono…

Il libro narra le gesta epiche di Romolo e Remo, due personaggi che non hanno bisogno di molte presentazioni. Tutti abbiamo studiato a scuola la fondazione di Roma, ma poche persone, però, ricordano gli eventi che hanno portato alla nascita della Città Eterna.  Chi sono Romolo e Remo? Quali sono le loro origini? Come è nato uno dei più gloriosi imperi della storia?

“Non sei diverso da me… il sangue è il mio” (…) (…) In un momento così drammatico e luttuoso quelle parole suonavano più come una maledizione o una profezia che come constatazione della parentela. Erano accomunati quantomeno dal sapersi sporcare le mani, uniti dall’omicidio, qualunque ne fosse la causa.

Romolo e Remo sono due uomini fuori dal comune e il loro aspetto li distingue  dalle altre persone. Sono più robusti, più affascinanti e, anche quando sono solo due ragazzini, dimostrano di avere una saggezza superiore a quella di molti uomini adulti. Le loro origini sono singolari. La loro madre è l’ultima erede del legittimo sovrano di Alba Longa mentre l’identità del padre è meno chiara e si narra addirittura che i due gemelli siano figli di Marte, il dio della guerra.

Nelle prime pagine l’autrice si concentra sul contesto storico/politico in cui avviene la vicenda. Il Lazio dell’epoca è ben diverso da quello che conosciamo oggi. Il paesaggio è molto più selvaggio e le lotte per il potere e i disordini sono all’ordine del giorno.

Malgrado le loro nobili origini, a causa di una lunga serie di eventi, i due bambini vengono abbandonati dalla madre ma gli dei sono clementi e hanno un disegno particolare per loro e ne impediscono la morte. Romolo e Remo si salvano miracolosamente e vengono adottati da una umile coppia di pastori. I bambini crescono in modo sereno in un ambiente semplice e amorevole, e i loro genitori adottivi fanno tutto il possibile per trasmettere a questi bambini i giusti valori. Gli anni in questo piccolo villaggio scorrono veloci e presto per Romolo e Remo arriva il momento di forgiare il loro destino.

La caratterizzazione dei personaggi è davvero accurata. Romolo e Remo sono i protagonisti assoluti di questo romanzo. Sebbene i due fratelli siano simili nell’aspetto, caratterialmente si distinguono notevolmente. Romolo è il più carismatico dei due e sin dalle prime pagine mi è sembrato un leader nato. Remo, invece, è un ragazzo introverso e più riflessivo.

Il rapporto tra i due gemelli ha una profonda evoluzione nel corso degli anni. Quando sono solo adolescenti la loro intesa è davvero perfetta. Con un solo sguardo riescono a capirsi a vicenda e sono letteralmente inseparabili. Con il passare degli anni nascono le prime incomprensioni perché i due ragazzi hanno ambizioni diverse.

Nella storia troviamo anche numerosi personaggi secondari, tutti delineati con estrema cura. Ho amato moltissimo la figura di Silvia, la coraggiosa madre dei due protagonisti, che non si piega davanti a nessuno. Forte e orgogliosa, affronta il suo fato senza esternare nessun timore. E come non amare Faustolo, l’umile e semplice pastore, duro come una quercia che ha fatto da padre ai due gemelli?

Erano sempre insieme, come una cosa sola. D’altronde chi poteva davvero capirli? I gemelli erano una cosa rara. Mostruosi, forse. Speciali, certamente. Il seme del dio non era come quello degli uomini normali: un bambino solo non poteva bastare a contenerlo. Quella era la convinzione che sempre più animava gli abitanti dei colli e che accompagnava quei bambini ogni giorno, anche se non potevano capirla pienamente. Erano due, ma erano anche uno.

Patres narra in modo semplice e accessibile uno degli eventi storici più noti in assoluto, ma nonostante questo il libro non è mai banale o noioso. Il lessico è adatto al contesto storico. Sono presenti alcuni termini latini e arcaici ma la Morganti è stata abilissima nel dosarli senza mai appesantire o complicare la lettura. Con mia grande gioia le descrizioni trovano uno spazio ampio e sono talmente accurate che evocano delle immagini nitide e realistiche nella mente del lettore.

Una cosa che ho sempre amato alla follia è la mitologia e mi è piaciuto davvero molto il modo in cui l’autrice tratta il rapporto tra gli uomini e le divinità. A quei tempi c’era un forte legame tra la religione e la vita quotidiana e la Morganti è stata abile nel risaltare questo aspetto.

Il libro è poco corposo e, grazie allo stile fluido e scorrevole dell’autrice, può essere letto in poche ore.

“Con le menzogne dei sacerdoti ti sei preso tutto ciò che volevo. Cosa vuoi fare adesso? Ammazzarmi? Forza, fallo. Fallo, per gli dei. Tanto cosa cambierà? Ti sei nutrito di ciò che sarebbe stata la mia vita. Io sono un guscio vuoto. Abbi il coraggio di terminare ciò che hai iniziato!”

Patres è stata una lettura che mi ha soddisfatto e che mi ha regalato una serata di relax dopo una lunga giornata piovosa. Grazie alla cura meticolosa di ogni dettaglio l’autrice ci regala uno spaccato storico davvero interessante e realistico. Mi è sembrato letteralmente di viaggiare nel tempo. Questo romanzo valorizza la nostra storia. Spesso ci si dimentica delle nostre gloriose origini e, a mio avviso, questo è un grave errore.

Se siete amanti della storia romana e cercate un romanzo coinvolgente e non troppo pesante questo libro può essere il libro che cercate!


Biografia

Sonia Morganti è nata a Latina nel 1978 e vive a Roma. Laureata nel 2001 in Giurisprudenza, da allora ha praticato un’infinità di lavori. Ama la natura, i lunghi trekking in luoghi incontaminati, la storia e la lettura. Nel tempo libero cura un sito di viaggi e uno sull’antica Roma. Con Leone Editore ha pubblicato Calpurnia. L’ombra di Cesare (2015) e Far West (2017).

Il romanzo è disponibile su Amazon e sul sito della casa editrice.

5 pensieri su “Recensione: “Patres” di Sonia Morganti – Leone Editore

  1. Wow 😀 Sono sempre più curiosa di conoscere in prima persona la penna della Morganti… Devo solo trovare il tempo di leggere “Calpurnia. L’ombra di Cesare”, che penso tu abbia già affrontato 🙂 Sono davvero intrigata ❤ Ok, penso che infilerò "Patres" già in wishlist a scatola chiusa ahahahah Mi fido del tuo parere, impeccabile like always 😉 ❤

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